mercoledì 16 aprile 2014

Furbo come un coccodrillo!

Credits: Charles Booher

Il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) ha visto nascere, fiorire e poi scomparire la grandiosa civiltà dell'antico Egitto.
Era lì da molto prima che arrivassero gli uomini, ed è rimasto lì dopo il disfacimento di una delle più belle civiltà della storia umana.

Qual è il suo segreto?
Forse è la sua straordinaria capacità di adattarsi alle nuove condizioni ambientali. Vi racconto questa illuminante storia ambientata nel '900.

Il coccodrillo del Nilo, che se lasciato in pace può crescere anche oltre i 6 metri di lunghezza, un brutto giorno si ritrova nel suo adorato fiume... senza più una goccia d'acqua.
Ovunque il povero cocco giri lo sguardo, l'enorme Nilo, da sempre pieno d'acqua e di gustosi pesciolini, è divenuto una landa desolata.
"Che è successo?" si domanda preoccupato il cocco, "Vuoi vedere che c'è lo zampino degli umani?"
Sì, c'è lo zampino degli umani: quei guastafeste hanno costruito una serie di chiuse sul bellissimo Nilo, per regolare la portata delle sue acque.

Il problema però è urgente: niente acqua = niente pesci!
Che fare?

Credits: Gilles Caruso

I cocchi, vista la situazione, tengono d'occhio per un po' il funzionamento delle chiuse, scoprendo che c'è un "ritmo" alla base dell'apertura e chiusura che determina quando l'acqua viene tolta al fiume, e quando viene di nuovo rilasciata.
I cocchi, scaltri come solo un cocco vissuto con gli antichi egizi può essere, IMPARANO questo "ritmo" e diventano capaci di PREVEDERE quando le chiuse verranno di nuovo aperte, cioè quando l'acqua tornerà a bagnare abbondantemente il letto del Nilo, e con lei... i pesci.

Nel giro di poco tempo, la popolazione di coccodrilli impara a prevedere ogni nuova apertura e poco prima del grande evento i cocchi si posizionano nel fiume come una task-force ben addestrata: a gruppi o singolarmente, i cocchi occupano determinate postazioni nel letto del fiume, in attesa dell'acqua ricca di pesci.

Addirittura hanno escogitato una soluzione a dir poco geniale, una vera e propria "rete da pesca vivente”: diversi coccodrilli si dispongono, in punti precisi del corso del Nilo, su file che occupano tutta la larghezza del fiume; quando i pesci arriveranno, troveranno una sorta di sbarramento coccodrillesco che li fermerà e ai cocchi basterà semplicemente... aprire la bocca.

Ora, se qualcuno pensa che un rettile "preistorico" come il coccodrillo possa vivere "di solo istinto" con comportamenti "prevedibili e automatici", penso che dovrà ricredersi. Questa faccenda del coccodrillo del Nilo che ha imparato a prevedere l'apertura delle chiuse, e a disporsi in un certo modo in attesa dell'acqua, io non posso che chiamarla proprio con il suo nome: intelligenza.

Credits: Gilles Caruso

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